Profumo di mare
di Anna Rita Ciriolo
L’Agenda 2030 dell’ONU ha fissato i 17 obiettivi da perseguire entro il 2030 a salvaguardia della convivenza e dello sviluppo sostenibile.
U.D.A Profumo di mare.
Tra gli obiettivi e le finalità formare cittadini che tutelino l’ambiente e rispettino gli animali.
L’educazione allo sviluppo sostenibile nella scuola deve avere carattere trasversale e tendere a fornire ai futuri cittadini gli strumenti di pensiero idonei a risolvere i problemi ambientali, a trovare le giuste modalità per agire concretamente, anche attraverso i canali del coinvolgimento emotivo.
Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia gli argomenti da trattare riguardano la conoscenza della flora e della fauna del mare e del rispetto dei loro ecosistemi.
Traguardi (da Linee Guida Educazione ambientale per lo sviluppo sostenibile, 2014)
Il sé e l’altro
• Sviluppa il senso dell’identità personale, percepisce le proprie esigenze e i propri sentimenti, sa esprimerli in modo sempre più adeguato
• Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini
• Riconosce i più importanti segni della sua cultura e del territorio
La conoscenza del mondo
• Osserva con attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e i loro ambienti, i fenomeni
naturali, accorgendosi dei loro cambiamenti.
Competenze attese
- Manifesta curiosità e voglia di sperimentare, di interagire con le cose, l’ambiente e le persone, percependone le reazioni ed i cambiamenti.
- È capace di rilevare le caratteristiche principali di eventi, oggetti, situazioni.
- Formula ipotesi, ricerca soluzioni a situazioni problematiche di vita quotidiana.
- Saper stabilire un rapporto emotivo positivo con l͛’ ambiente naturale
Attività U.D.A Profumo di mare.
La lettura del silent-book “L’onda” di Suzy Lee è stata l’occasione per iniziare il percorso sul mare.
Ho fatto vedere le pagine del libro ai bambini e li ho invitati a descrivere le immagini inventando la storia, cercando il nome per la protagonista, imitando le emozioni e cercando di ricreare con la voce il rumore della risacca del mare e dei gabbiani.
Ho invitato i bambini a raccontare le loro esperienze al mare, alcuni qui da noi già vanno in spiaggia ed è stato facile per loro raccontare paure e gioie dell’esperienza con l’acqua.
Con il corpo, prendendoci per mano e in ginocchio, abbiamo imitato il mare calmo, un poco mosso, mosso, in burrasca.
Abbiamo, in seguito, riflettuto sui comportamenti da tenere in spiaggia e cosa si deve fare per mantenere il mare pulito, delle buone regole da seguire anche con l’ausilio di foto al computer di alcune di tartarughe salvate dai nostri pescatori in mare e portate in un centro faunistico per la riabilitazione.
Questo è anche tempo di bilanci e di prerequisiti.
Le competenze grafo- motorie acquisite, la padronanza di eseguire segni grafici differenti, linee differenti, lo sviluppo della direzionalità, della comprensione del comando che li si detta, l’uso sicuro di varie tecniche acquisite nel triennio di scuola dell’infanzia, ha permesso ai bambini di realizzare alcuni personaggi del mare (pesci, meduse, tartarughe)
con cui poter giocare a casa quest’estate e ricordarsi dei bei momenti che abbiamo trascorso insieme e con la loro promesse che al mare rispetteranno tutte le regole sulla salvaguardia dell’ambiente marino che abbiamo imparato a scuola.
Io sono me più il mio ambiente e se non preservo quest’ultimo non preservo me stesso.
(José Ortega y Gasset)
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