Grucce pregiate per te mamma
Perché chiamarlo ARTEFATTO
e NON LAVORETTO, perché realizzato dal bambino a seguito acquisizione competenze e conoscenze.
Perché regalarlo: per dimostrare i progressi fatti e perché ” La progettualità si esplica nella capacità di dare senso e intenzionalità all’intreccio di spazi, tempi, routine e attività, promuovendo un coerente contesto educativo, attraverso un’appropriata regia pedagogica.
Dalle indicazioni nazionali 2018
Gli insegnanti accolgono, valorizzano ed estendono le curiosità, le esplorazioni, le proposte dei bambini e creano occasioni di apprendimento per favorire l’organizzazione di ciò che i bambini vanno scoprendo
L’esperienza diretta, il gioco, il procedere per tentativi ed errori, permettono al bambino, opportunamente guidato, di approfondire e sistematizzare gli apprendimenti. Ogni campo di esperienza offre un insieme di oggetti, situazioni, immagini e linguaggi, riferiti ai sistemi simbolici della nostra cultura, capaci di evocare, stimolare, accompagnare apprendimenti progressivamente più sicuri.
Nella scuola dell’infanzia i traguardi per lo sviluppo della competenza suggeriscono all’insegnante orientamenti, attenzioni e responsabilità nel creare piste di lavoro per organizzare attività ed esperienze volte a promuovere la competenza, che a questa età va intesa in modo globale e unitario.
Nello specifico in Immagini, suoni, colori
I bambini esprimono pensieri ed emozioni con immaginazione e creatività: l’arte orienta questa propensione, educando al piacere del bello e al sentire estetico. L’esplorazione dei materiali a disposizione consente di vivere le prime esperienze artistiche, che sono in grado di stimolare la creatività e contagiare altri apprendimenti
I linguaggi a disposizione dei bambini, come la voce, il gesto, la drammatizzazione, i suoni, la musica, la manipolazione dei materiali, le esperienze grafico-pittoriche, i mass-media, vanno scoperti ed educati perché sviluppino nei piccoli il senso del bello, la conoscenza di se stessi, degli altri e della realtà.
L’incontro dei bambini con l’arte è occasione per guardare con occhi diversi il mondo che li circonda. I materiali esplorati con i sensi, le tecniche sperimentate e condivise nell’atelier della scuola, le osservazioni di luoghi (piazze, giardini, paesaggi) e di opere (quadri, musei, architetture) aiuteranno a migliorare le capacità percettive, coltivare il piacere della fruizione, della produzione e dell’invenzione e ad avvicinare alla cultura e al patrimonio artistico.
Tutto ciò si può ottenere, anche, realizzando un ARTEFATTO dove i bambini mettono in pratica le loro competenze e conoscenze, se poi l’ARTEFATTO, lo si vuole utilizzare per accompagnarlo ad una ricorrenza ben venga perché come riportato nelle indicazioni ” La progettualità si esplica nella capacità di dare senso e intenzionalità all’intreccio di spazi, tempi, routine e attività, promuovendo un coerente contesto educativo, attraverso un’appropriata regia pedagogica.”
Quindi non un lavoretto, (che implica, utilizzando il diminutivo, qualcosa di poco valore, di poca importanza, di inferiorità, di qualcosa prodotto dall’insegnante e magari a catena e uguale per tutti ), ma una vera e propria elaborazione creativa personale del bambino/a, collegata all’esperienza appresa durante le attività didattiche.
Nessun intervento dell’insegnante
nessuna creazione uguale, perché “ Lo stile educativo dei docenti si ispira a criteri di ascolto, accompagnamento, interazione partecipata, mediazione comunicativa, con una continua capacità di osservazione del bambino, di presa in carico del suo «mondo», di lettura delle sue scoperte, di sostegno e incoraggiamento all’evoluzione dei suoi apprendimenti verso forme di conoscenza sempre più autonome e consapevoli”
Il compito dell’insegnante è quella di spiegare la tecnica, dare oggetti e strumenti, per poi lasciare assoluta libertà d’espressione al bambino.
Questi artefatti , tratti dagli #ArTELIER di Torino e Bergamo, sono la proposta a chiusura dell’iter didattico “ punto-linea-forma “, abbinata per la scuola dell’infanzia all’albo illustrato “ la cucina degli scarabocchi” di Tullet Hervé e per la scuola primaria all’arte di Thaneeya McArdle. ( non alla coloritura dei suoi mandala , in quanto la coloritura personalmente non la ritengo arte )
Micol Blanchard
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