Pinguino e Pigna

Gen 2, 2018 | arte, inverno, stagioni

Pinguino e Pigna. Storia di un’amicizia di Salina Yoon, Lapis

tratto da    per proporre l’attività di pre grafismo con soggetto un pinguino

 Che cosa è l’amicizia se non la gioia di stare insieme associata alla capacità di vedere e riconoscere l’altro e volerne il bene?

Tutti i sentimenti che prevedono sfaccettature dell’affetto – l’amicizia, l’amore…- vorrebbero, per essere pieni, l’equilibrio tra accettazione, condivisione ed empatia, senza guardare tanto alla forma o alla somiglianza degli aspetti quanto a quella dei cuori.
Chi ama accetta e apprezza le differenze e preferisce che l’altro sia felice piuttosto che vicino. Anche se  lontani, due che si vogliono bene, hanno sempre il legame e il pensiero e farli sentire accanto.
L’amore è quella cosa che per crescere ha bisogno del suo stesso concime, che più si dà e più finisce per essercene.

Non credo queste siano soltanto parole melense e utopiche e invecchiando mi trovo sempre più a rifuggire dai cinismi. Così credo che sia bello offrire ai bambini storie che sappiano sì divertirli e coinvolgerli, ma anche emozionarli e spingerli, in maniera delicata, tra un sorriso e l’altro, a riflettere e introiettare valori puliti, puri tirando fuori la tenerezza che è in loro e spingendoli a coltivarla.

Questo è il caso di un albo dolce ma anche spiazzante come “Pinguino e Pigna. Storia di un’amicizia” di Salina Yoon, edito da Lapis.
Un libro buffo, candido come sanno essere i bambini, ma animato da una storia tutt’altro che banale e scontata, anzi decisamente efficace, calzante e fertile, tanto da lasciare deliziati grandi e piccini.

Ciò che colpisce è l’abilità dell’autrice di unire semplicità e significatività, al punto da ribaltare con maestria l’iniziale effetto paradosso in un finale non solo perfettamente risolto, ma anche godibile, ampio e prodigo di significati e corrispondenze.

Ci sono due aspetti che apprezzo molto nei libri per bambini: la capacità di animare spiazzando e divertendo con la sorpresa, e l’efficacia di chiudere armonicamente ogni filo della narrazione in modo da costruire un senso forte e corposo, che regali alla storia impronta e identità. Indubbiamente in quest’albo entrambi sono onorati e rispettati.

La stessa incisiva limpidezza del racconto testuale si rispecchia nelle illustrazioni che sono caratterizzate da figure ben delineate, semplici, dai bordi scuri e i colori netti, di significato e struttura recepibili facilmente anche da un bambino piccino.

Tavole chiare, essenziali, ma allo stesso tempo armoniose e fresche, capaci di rendere spirito e vivacità, assieme alla dolcezza e all’amorevolezza che tutto l’albo esprime.

Un piccolo pinguino trova per caso, in terra nella neve, una pigna. Curioso, dopo essersi interrogato su cosa sia, immagina che, essendo un oggetto non familiare a quei luoghi gelidi, possa avere freddo.
Confeziona così per lei una sciarpa che avvolge poi premurosamente tutt’intorno alla sua spigolosa circonferenza.Dopodiché giocano assieme: a scivolare, saltare, rotolarsi…

Ma la pigna, pur tra le zampette dell’amico, pare tremare dal gelo e allora non resta che curarsi del suo bene e ricondurla a casa, fin nella foresta dove le temperature sono più miti e il terreno non è coperto di ghiaccio.
Giunti là l’animaletto la adagia delicatamente e la saluto, lasciando la sciarpetta ben assicurata a coprirla.

Un albo luminoso e caldo che riesce a parlare secondo i codici dei bambini che sanno e vogliono possibile l’impossibile, come una pigna che trema dal freddo e riesce a giocare con un pinguino.
I piccoli lettori non colgono tanto l’assurdo quanto il senso vero, autentico, profondo che si cela tra tavole e parole. Sono però capaci di avvertire il buffo e il giocoso quindi di divertirsi e meravigliarsi.

Ciascuno poi potrà immedesimarsi e cogliere l’esperienza dell’amicizia, della perdita, del mancarsi, del ritrovarsi, del giocare… potrà vivere qualche cruccio e sentirsi rassicurato sul filo d’acciaio che lega chi si vuol bene anche quando non è vicino, come la mamma e il papà quando si trovano al lavoro o l’amichetto del cuore quando non si è a scuola.

Tristezza, nostalgia, bisogno…sono tutti sentimenti che i bambini conoscono bene e ritrovarli risolti positivamente è sempre un buon esercizio di sicurezza e un passo nel viaggio verso l’autonomia.

Ancora, il bimbo piccino può rispecchiarsi, oltre che nel pinguino, anche nell’inerme pigna, ritrovandola come destinataria di premure e cure e rivivendo le sensazione amorevoli e positive di essere amato e coccolato.

si ringrazia il blog libri e marmellata 

Miu miu – Prada             L’arte del dettato grafico    Gennaio pre grafismo 

     

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