“Lo sciocco confine” e l’ arte di Mondrian

Set 14, 2017 | arte, concetti topologici, Matematica nell'arte, Mondrian | 4 commenti

“Lo sciocco confine” e l’ arte di Mondrian

Ma cos’è un confine?

Per far comprendere ai bambini cos’è un confine e a seguire una regione lo staff di #progettoinfanzia ha pensato di utilizzare un quadro di Mondrian e la ragnatela dell’amicizia. 

Ottimo spunto per raggiungere moltissimi altri traguardi  di geografia.

Contenuti:  rappresentazione di spazi aperti e chiusi, regioni interne, esterne e confini

Attività: visione e lettura del quadro di  Mondrian , coloritura di confini e regioni secondo una  legenda ( due regioni dello stesso colore non devono combaciare ).

Lo staff di #progettoinfanzia entra il classe con il libro di Roberto Piumini  “Storie per chi le vuole” per leggere la storia “Lo sciocco confine” che narra come  due amici iniziano a  litigare per una linea –confine tra le loro case,  tracciata casualmente dal passaggio di una lumaca.

Ma cos’è un confine?” per farlo comprendere presentiamo il quadro di Mondrian, i confini sono  ben disegnati e, colorando dentro i confini , ecco la regione,  tante regioni interne e regioni esterne.

Diamo ai bambini un cartoncino, i pennarelli nei colori primari + pennarello nero, chiediamo di tracciare, con il pennarello nero, tante linee chiuse – confini. Per attirare la loro attenzione, diamo come idea  la realizzazione della ragnatela dell’amicizia

Quindi chiediamo di colorare con i colori primari le regioni, facendo attenzione che due regioni dello stesso colore non devono combaciare.

A chiusura costruzione di tanti ragni quante erano le regioni di colore rosso.

Lo sciocco confine

Lo sciocco confine In due belle casette una di fronte all’altra, vivevano Marino e Martino. Fra le loro case c’era un bel piazzale di pietre unite, dove i due sedevano a parlare, a guardare il tramonto e le stelle, e qualche volta ornavano lo spiazzo con fiori e lo illuminavano con lampadine, e chiamavano gli amici a ballare e fare festa. Un giorno, appena dopo una notte di temporale, una grossa lumaca attraversò lentamente il piazzale, proprio a metà fra le due case, lasciando sulle pietre una striscia di bava, che luccicava al primo sole. Marino, che si alzava prima di Martino, uscì a stirarsi, vide la linea, e corrugò la fronte. — Martino! — chiamò. — Cosa c’è, Marino? — Perché hai tracciato questa linea in mezzo al piazzale? — Quale linea? Ah, questa… Non l’ho tracciata io! — Eppure ieri sera non c’era, e adesso c’è! — Ti dico che io non l’ho tracciata! — E chi vuoi che sia stato? Io non l’ho fatta, e qui abiti solo tu, oltre a me! — Allora sei stato tu a tracciarla, Marino, e l’hai fatto per dire che io non posso più venire nella metà di là del cortile! — Questo è quello che vuoi tu, invece, perché sei stato tu a tracciarla! E allora non ci verrai nemmeno tu, da questa parte! Tutti e due tornarono in casa sbattendo la porta, e per quel giorno non si parlarono più. Passò la notte, e siccome si dice che la notte porta consiglio, forse, al mattino, i due avrebbero fatto la pace. Il mattino dopo Martino, che non aveva dormito per la rabbia, si alzò presto, uscì, e vide che la linea era sparita, perché la scia di bava si era asciugata. — Marino! — Che cosa c’è? — Perché hai cancellato la linea che avevi fatto? — Eri stato tu a farla, e io non l’ho cancellata: sei stato tu a cancellarla! — No, l’hai cancellata tu, per poter venire dalla mia parte! – No, l’hai cancellata tu, per invadere la mia! – Io ricordo bene dov’era la linea, e ci metterò una palizzata, e guai a chi la toglierà! – Anch’io la metterò: e guai a chi la toccherà! E, senza parlarsi, senza guardarsi, i due cominciarono a costruire due palizzate, vicinissime, ma senza mai toccarsi, perché nessuno passava la riga, anche se la riga non c’era. Da quel giorno, non solo non si parlarono più, ma non invitarono più gli amici, perché lo spazio per fare festa era troppo piccolo, e gli amici non sarebbero venuti, perché avrebbero dovuto andare o di qua, o di là. Poi Martino e Marino cominciarono a farsi dispetti, a lanciarsi bucce di frutta, oggetti, sassi, e poi comprarono fucili e si spararono, cannoni e si cannoneggiarono, e le due case crollarono in pezzi, e i due se ne andarono, infelici, uno di qua e uno di là, tutto per colpa di un confine che non c’era.

    Un gioco                                        da Memo                   Arteggiamoci       

8a-  colouring book (3) - Copia  1-2-tullet

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4 Commenti

  1. Elisa

    BELLISSIMO ! CONDIVIDO SUBITO LA VOSTRA IDEA 😉 CI PIACE !

    • Micol

      Elisa grazie per condividire aspettiamo i tuoi post . buon inizio anno scolastico

  2. Caterina Osti

    Molto bello. Grazie . Mi metto subito all’opera!

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